Secondo l’analisi di Capital Group il contesto appare positivo per i Paesi in via di sviluppo, nonostante l’incognita legata alle politiche economiche del nuovo presidente statunitense
Nel 2024 il quadro macroeconomico globale complessivo è stato favorevole agli asset rischiosi, grazie alla solida crescita economica, ai tagli dei tassi della Fed e all’avvio della disinflazione. Anche quest’anno il contesto appare positivo per i mercati emergenti, sempre grazie alla decrescita dell’inflazione che dovrebbe consentire a gran parte delle principali banche centrali di ridurre considerevolmente i tassi. Resta l’incognita Trump da cui, secondo Robert Burgess, Gestore di portafogli e direttore della ricerca di Capital Group, provengono diversi rischi.
L’IMPATTO DELLE POLITICHE DI TRUMP
In vista del suo insediamento il prossimo 20 gennaio, il neo presidente Usa ha già annunciato, infatti, quattro proposte di politica economica: aumentare i dazi, far diminuire o invertire l’immigrazione, abbassare le tasse e ridurre la regolamentazione, principalmente nei settori energetico e finanziario. “Sono misure che presentano sfide per mercati emergenti – commenta Burgess – Al momento, però, le politiche statunitensi sono altamente imprevedibili e le misure potrebbero rivelarsi meno vigorose di quanto ventilato in campagna elettorale, specialmente sul versante dei dazi”...
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.