Secondo La Financière de l’Échiquier nell’attuale contesto economico il metallo prezioso gode di un promettente futuro. Ma i nuovi record delle quotazioni sollevano interrogativi
Non si arresta la corsa dell’oro che, specie alla luce degli ultimi contrasti tra Trump e il presidente della Fed Powell, ieri è schizzato a 3.500 dollari l’oncia, per poi scendere leggermente. Dieci anni fa valeva 3 volte meno. Da inizio anno ha messo a segno un aumento del 25%. Insieme alle miniere d’oro e al settore della difesa è uno degli asset più prosperi nel caos di questi tempi. Rappresenta quindi un’opportunità? Alexis Bienvenu, Fund Manager de La Financière de l’Échiquier, ricorda che nella storia le impennate del metallo rifugio hanno annunciato o accompagnato sempre una tempesta finanziaria.
LA CORRELAZIONE TRA ORO E SHOCK ECONOMICI
Ad esempio, alla fine degli anni ’70, l’oro svettava sulla scia dell’inflazione massiccia indotta dagli shock petroliferi. Il suo picco all’inizio del 1980 è coinciso invece con il momento in cui la Fed avvia una politica monetaria così restrittiva da provocare una recessione. All’inizio degli anni 2000, l’ascesa dell’oro ha affiancato la formazione di una gigantesca bolla immobiliare negli Stati Uniti. La “grande recessione”, nel 2008, ha determinato lo scoppio di questa bolla ma non ha interrotto la crescita dell’oro, che è proseguita per tutta la crisi della moneta europea messa a dura prova dal quasi default della Grecia…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.