Dai costi di produzione alle aspettative di crescita del mercato, dal supporto normativo dell’Unione Europea alle conseguenze per gli investimenti: Simon Webber (Schroders) chiarisce tutti i dubbi sull’idrogeno
L’idrogeno può essere utilizzato in tutti quei campi in cui l’energia rinnovabile non può agire per decarbonizzare. Per esempio in una caldaia per il trasporto e il riscaldamento, o per alimentare una cella a combustibile oppure come agente di riduzione del ferro per fare acciaio. L’idrogeno si presta per fungere da agente di stoccaggio dell’energia usando l’energia solare in eccesso in estate per produrre idrogeno, che può poi essere immagazzinato e riconvertito in elettricità per l’uso in inverno. In tutti questi processi le emissioni di CO2 sono nulle o molto più basse delle alternative attuali. In questa intervista Simon Webber, gestore del fondo Schroder ISF Climate Change Equity, Schroders, illustra alcuni aspetti cruciali che spiegano le forti aspettative sull’idrogeno.
La produzione di idrogeno comporta anch’essa delle emissioni?
“Il 95% dell’attuale produzione di idrogeno è parecchio inquinante, dal momento che deriva dal gas naturale o dalla gassificazione del carbone. Tuttavia, la produzione può avvenire senza CO2 con l’elettrolisi dell’acqua: l’idrogeno può infatti essere prodotto senza anidride carbonica utilizzando l’energia rinnovabile”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.